venerdì 16 gennaio 2015

Ogm : approvazione della direttiva UE per i divieti nazionali alla coltivazione sul territorio




E’ di questi giorni l’approvazione da parte del Parlamento europeo della delibera che consente agli stati membri di limitare o vietare, sul proprio territorio, la coltivazione di organismi geneticamente modificati già autorizzati dalla comunità europea.
La disposizione prevede che i Paesi avversi alla coltura di un nuovo Ogm sul loro territorio possano comunicare la loro contrarietà anche in fase di autorizzazione della UE richiedendo la rettifica dell’ambito geografico di applicazione, oltre alla possibilità di  deliberare un divieto di coltivazione sul proprio suolo nazionale anche successivamente, e senza limiti temporali, all’approvazione dell’autorizzazione comunitaria.
I singoli Paesi, anche in presenza di opposizione della società produttrice di Ogm, avranno la facoltà di vietare sia la coltura di un singolo Ogm che di un gruppo di Ogm di analoghe caratteristiche presentando motivazioni di politica ambientale diverse da quelle espresse nella valutazione dei rischi legati alla salute e all’ambiente realizzata dall’ EFSA  (Autorità europea per la sicurezza alimentare), ma anche di interesse pubblico, di pianificazione urbana e rurale, di politica agricola, di natura socio economica.
E senza dover preventivamente informare le società biotech, produttrici di Ogm, della volontà di divieto degli Ogm da loro forniti.
Anche se l’intesa prevede che, prima del divieto di uno stato alla coltivazione di Ogm, l’azienda biotech possa esprimere il suo accordo alle restrizioni previste all’immissione in commercio, il Paese membro ha diritto all’imposizione del divieto in modo unilaterale ( mentre sarà la Commissione europea a fare opera di mediazione tra stato e ditta).
Inoltre è stato introdotto l’obbligo, per i Paesi che coltivano ogm, di utilizzare accorgimenti, concordati tra gli stati limitrofi, al fine di evitare la contaminazione transgenica delle colture tradizionali oltre la frontiera. Tale obbligo è però valido solo per le zone transfrontaliere.
In sintesi pur se la nuova direttiva recepisce molte delle richieste dei Paesi da sempre contrari agli Ogm, rende però più semplice l’autorizzazione alle colture di Ogm transgeniche in ambito comunitario.
Occorre quindi attivarsi poiché, come richiama Greenpeace, il divieto temporaneo vigente in Italia impedisce la coltura del solo mais MON810, l’unico Ogm autorizzato per la coltivazione in Europa, mentre ci vorrà tempo per il recepimento della direttiva.
Risulta quindi indispensabile per l’Italia rinnovare sollecitamente il divieto alle coltivazione Ogm, voluto dai cittadini, ma anche da associazioni di consumatori e di produttori, sul territorio nazionale.

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