domenica 1 dicembre 2013

Imparare l'arte dell'empatia e della tolleranza

«Gli animali dimostrano che la tolleranza può essere insegnata, grazie al contatto, alla reciproca conoscenza, e perfino un gatto e un topo possono fare amicizia, se passano abbastanza tempo insieme».
«Farlo è possibile, anzi necessario […] Se ci impegniamo per familiarizzare con tutte le creature viventi, umane e non, vedremo emergere i punti di contatto più che le differenze. E potremo cambiare radicalmente il nostro atteggiamento».
 «Sono incapaci di mostrare emozioni negative come l'odio. Un'esperienza invece esclusivamente umana, che accompagna da sempre la nostra specie, anche se francamente non se ne vede l'utilità
dal punto di vista evolutivo.
Si dice che la differenza tra noi umani e gli altri animali è nella nostra razionalità.
Ma se fosse così, come si spiegherebbero l'invidia e il desiderio di sterminare membri della stessa specie, che invece i "non razionali" animali non provano?».
«I carnivori non odiano le potenziali prede, si limitano a considerarle cibo. Uccidono solo quello che serve loro per sopravvivere»
«Gli animali tendono a lasciare in pace le altre specie, e nel loro mondo c'è una sorta di razionalità che dovremmo imparare a comprendere e imitare.
 Non è forse vero che le violenze su umani che percepiamo come lontani, molto diversi tra noi - come ad esempio i civili iracheni - ci colpiscono davvero poco?
Insomma dagli animali dobbiamo imparare anche l'arte dell'empatia ».
«Molte delle scelte che definiamo morali nascono dalla volontà di dare agli altri una certa immagine di noi. E vari esperimenti mostrano che quando sono certi di avere una totale impunità, gli umani possono commettere azioni orribili. Animali sociali come i cani, abituati a vivere in branco, sono contenti se fanno qualcosa che fa piacere agli umani con cui convivono».
«Ho provato disgusto, per l'ipocrisia, la corruzione che ho trovato negli ambienti che frequentavo.
Così ho cominciato a occuparmi di animali, affascinato dalla loro schiettezza.
Non possiedono nulla e non ne sentono il bisogno.
E anche in questo possono insegnarci molto.
Mio figlio, 11 anni, mi ha chiesto in regalo un'automobile elettrica per il suo compleanno, un animale avrebbe trovato più che soddisfacente fare una passeggiata nel bosco con me.
Perché un essere umano non può fare lo stesso?».
«[…] è importante che la socializzazione cominci prima che si instaurino pregiudizi sociali. Prima che qualcuno ti dica con chi non devi giocare, o quale animale non devi toccare».
«Ci sono conferme del fatto che gli animali siano molto più simili a noi di quanto pensassimo, e questo comincia a farci riflettere».
«Riconoscere che sono individui con i loro diritti. Intendo tutti gli animali, non solo quelli più vicini a noi come i grandi primati. Dopo tutto, noi umani non siamo così fantastici».

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