domenica 27 ottobre 2013

Coniugare architettura ed ecologia

La bioarchitettura non è solo un’esigenza, ma una necessità.
La sostenibilità ambientale nell'edilizia è divenuto un problema non ulteriormente procrastinabile  per la salvaguardia dell’ambiente e per una riduzione dei consumi energetici
Il contenimento energetico degli edifici può portare ad una diminuzione dei consumi energetici del 40% intervenendo considerevolmente sul supporto economico ai combustibili fossili, nucleare compreso, a favore della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Nella ricerca di un rapporto virtuoso tra architettura, crescita e innovazione la tecnologia deve essere utilizzata per ridurre i consumi.
Far coesistere architettura ed ecologia può essere conveniente anche sotto altri aspetti.
Uno studio americano svolto dalla Hill Center Cappella dell’Università della Nord Carolina e dell’Istituto per l’Evoluzione del Mercato di Washington propone di realizzare dei prodotti finanziari specifici, destinati esolusivamente a questa tipologia di costruzioni, per avvicinare anche una fascia di popolazione a medio reddito al momento esclusa da questo segmento di mercato.
Da questo studio emerge  che i sottoscrittori di mutui immobiliari che hanno una casa ad alta efficienza energetica sono a minor rischio di insolvenza rispetto ai sottoscrittori di mutui tradizionali. I soggetti che vogliono costruire una casa sostenibile partono infatti da un capitale sufficiente per avviare il progetto e risultano più affidabili. Il finanziamento dell’eco-edilizia presenterebbe differenti vantaggi quali  rischi più contenuti, poiché i soggetti sottoscrittori sono più affidabili, e del rendimento del capitale investito. ( vedi APPROFONDIMENTI  http://gogreen.virgilio.it/news/green-economy/eco-edilizia-conviene-finanziarla-studio-americano_9390.html  )
Un ulteriore motivo per rendere auspicabile un nuovo patto tra cultura ed economia, tra ambiente e sviluppo economico.

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La responsabilità della bellezza 



domenica 20 ottobre 2013

La responsabilità della bellezza





E’ necessaria una valutazione attenta alla bellezza nelle sua molteplici forme ( ambiente, esseri viventi, parte del costruito architettonico dei nostri centri urbani ) intesa come qualità intrinseca e profonda e non solo valenza estrinseca. Una riflessione circa le implicazioni etiche della bellezza e non il suo puro valore estetico.

La bellezza produce una varietà di risposte spontanee e sensazioni positive e apporta una dimensione più ricca all’esistenza.
Anche Darwin ha dedicato grande attenzione alla natura dell’espe­rienza estetica e al suo ruolo nell’evoluzione animale ponendo in stretta connessione la questione dei comportamenti estetici con l’evoluzione della cognizione e l’origine della coscienza morale.
Gli istinti estetici potrebbero infatti aver funzionato come schemi estetici primari, ed essere così assunti per comportamenti legati alla sopravvivenza come la selezione dell’ambiente migliore in cui vivere o la ricerca di informazioni ecologicamente utili.
Ma l’attitudine estetica, connaturata negli animali,  non è solo direttamente funzionale alla sopravvivenza favorendo la propria specie, ma con la necessità di “fare arte”, realizzando strutture di bellezza, oltrepassa la soglia della mera sussistenza per comprendere la dimensione ludica e l’appagamento di esigenze che sono parte integrante del modo di essere di animali e uomini.
La bellezza è afferente alla comunicazione non verbale e in quanto tale comprensibile in modo immediato e trasversale. 

Sicuramente lo spazio in cui viviamo condiziona il nostro stato d’animo e nei  luoghi ben progettati si percepisce prontamente l’armonia.
Per questo l’ambiente creato deve essere sintonico con la natura e l'essenza umana : deve soddisfare e migliorare la comunitàLa buona architettura genera le condizioni necessarie per la gioia di vivere. 

Comprendere gli esseri viventi ed elaborare opere di architettura rispondenti a tutte le forme di vita e all’ecosistema significa operare in termini qualitativamente migliorativi dell’esistenza, contribuendo a generare in tal modo la bellezza.

La responsabilità è quella di capire pienamente le varie esigenze per realizzare spazi ed opere di architettura che ottemperino ed oltrepassino le condizioni di praticabilità  preservando l'ambiente e garantendo il soddisfacimento delle necessità degli esseri viventi .

lunedì 7 ottobre 2013

La relazione tra uomo e animale conduce ad un arricchimento reciproco


Una ricerca condotta dall’ufficio di statistica nazionale britannico nel 2011 realizzata coinvolgendo  200mila persone con lo scopo di valutare il livello di felicità della popolazione ha rilevato che vivere con un animale influisce sulla felicità e contribuisce a rimanere in salute.
Difatti quasi il 60%, di quel 46% di famiglie inglesi che convive con un animale, ha dichiarato che il proprio pet li rende felici, un numero analogo afferma che passare del tempo con i pet li rilassa e circa un terzo degli intervistati ha affermato che il rapporto con l’animale contribuisce al proprio ottimale stato di salute. Inoltre l'81% degli intervistati, indipendentemente dal fatto di vivere o meno con un animale, conviene che gli animali domestici siano l'antidoto al cattivo umore. Mentre i petowner hanno affermato di rivolgersi, nei momenti di difficoltà, al proprio animale, prima ancora che al proprio partner o ad altri.
Da un’ulteriore ricerca, gli amanti degli animali sono risultati più socievoli rispetto a chi non condivide la propria esistenza con un pet, maggiormente predisposti verso gli altri esseri umani e al sostegno sociale dei più bisognosi, meno inclini alla depressione o solitudine.
E’ appunto stato rilevato che i petowner sono generalmente più estroversi e attivi, e la relazione con l’animale contribuisce ad accrescere i contatti sociali poichè i pet agiscono come facilitatori dei rapporti sociali tra umani. E’ risulato infatti che gli umani conviventi con un pet sono più propensi a scambiare favori con i vicini di casa, interagendo con loro e diventandone amici.
Lo studio ha evidenziato che quello relativo agli animali, propri o del vicino, è un ottimo argomento per  iniziare una conversazione anche tra i non petowner e che, favorendo il contatto e lo scambio, contribuisce positivamente alla  costruzione della comunità.
Poiché è emersa chiaramente la connessione  tra animali domestici e interazione sociale all’interno di una comunità gli studiosi hanno individuato i pet come possibile soluzione per il rafforzamento di gruppi sociali dei quartieri, dei condomini, dei piccoli centri abitati. Gli animali rappresentano quindi un importante capitale sociale e contribuiscono positivamente alla vita collettiva.


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